Davvero viviamo con un potenziale di energia che è un
centesimo di quella a cui potremmo attingere. Non sorprendetevi se nei testi
antichi trovate scritto di persone che vivevano tantissimo che avevano una
forza enorme o dalle capacità psichiche fuori dalla norma. Questo accade anche
ora ma molto più raramente dato che la maggior parte dell’umanità è assorbita
in un’illusione mentale che assorbe tutta l’energia che altrimenti sarebbe
usata.
Eckhart Tolle parla del corpo di dolore, i toltechi parlano
del mitote, entrambi intendono una sorta di entità che si nutre della nostra
energia e può farlo finché abbiamo pensieri ed emozioni negative con cui ci
identifichiamo. Ogni volta che siamo travolti da un’energia di rabbia o odio e
facciamo qualcosa che non faremmo mai, ci trasformiamo diventando un’altra
persona, spesso il tono di voce cambia e anche il viso, ci sentiamo confusi e
senza energia dopo che l’abbiamo agito, è successo che il corpo di dolore ha
preso il controllo del corpo per nutrirsi manifestando quella negatività che è
la sua essenza e nutrimento.
Ecco alcuni estratti di Eckhart Tolle tratti dai suoi libri
Il Potere di Adesso e Un Nuovo Mondo che spiegano chiaramente cos’è il corpo di
dolore, come nasce e come dissolverlo.
COME NASCE IL CORPO DI DOLORE
“Qualsiasi emozione negativa che non sia completamente
confrontata e vista per quello che è nel momento in cui nasce, non si dissolve
completamente. Si lascia dietro un resto di dolore.
I resti del dolore rimasto da una qualsiasi forte emozione
negativa non affrontata, non accettata, e quindi non lasciata andare, si
uniscono per formare un campo energetico che vive in ogni cellula del vostro
corpo. Questo campo di emozioni vecchie, ma ancora molto presenti e che vivono
in quasi tutti gli esseri umani, è il corpo di dolore.
Il corpo di dolore è una forma di energia semi-autonoma che
vive nella maggior parte degli esseri umani, un’entità fatta di emozioni. Ha
una sua intelligenza primitiva, non dissimile dalla furbizia animale, diretta
principalmente alla sopravvivenza.
COME SI NUTRE IL CORPO DI DOLORE
Come tutte le forme di vita, periodicamente ha bisogno di
nutrirsi, di prendere nuova energia, e il cibo che richiede consiste di energia
compatibile con la propria, un’energia che vibra a una frequenza simile. Ogni
esperienza emozionale dolorosa può essere usata come cibo dal corpo di dolore;
ecco perché prospera con il pensiero negativo così come nel dramma delle
relazioni. Il corpo di dolore è dipendente dall’infelicità.
Può essere uno shock quando comprendete per la prima volta
che vi è qualcosa in voi che periodicamente cerca emozioni negative, cerca
infelicità.
Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il
suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque
forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale,
violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una
volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro
dolore, e diventate vittime, o persecutori.
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione
inconsapevole con esso, nonché dalla vostra paura inconsapevole di affrontare
il dolore che vive in voi. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e
vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi.
Cosi il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà
nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza
energetica, perché se ne possa nutrire. Il dolore può solo nutrirsi di dolore.
Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta!
COME SI INNESCA E RISVEGLIA
Se lo considerate un’entità invisibile a sé stante, vi
avvicinate molto alla verità. State in guardia per scoprire eventuali segni di
infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si
risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia,
desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere
qualche dramma nei rapporti personali, e così via.
Il corpo del dolore emozionale ha due modalità di essere:
latente ed attivo.
Può essere in uno stato latente per il 90 % del tempo.
Tuttavia, in una persona profondamente infelice, può essere attivo fino al 100%
del tempo.
Alcune persone vivono quasi completamente nel loro corpo di
dolore, mentre altre possono sperimentarlo solamente in certe situazioni, come
nelle relazioni intime, oppure in situazioni legate ad abbandoni o perdite del
passato, ferite emozionali o fisiche e così via.
Qualunque cosa può risvegliarlo, specialmente se risuona con
uno schema di sofferenza del vostro passato. Quando è pronto per risvegliarsi
dal suo stato latente, perfino un pensiero o un’innocente osservazione fatta da
qualcuno che vi è vicino lo può attivare.
Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un’
entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È
energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più.
Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose.
È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate
con il passato.
L’identità di vittima è credere che il passato è più potente
del presente, che è l’opposto della verità. È il credere che altre persone, e
ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra
sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete
veramente.
SOLO RISIEDERE NEL MOMENTO PRESENTE PUÒ’ SCIOGLIERE IL
DOLORE
Lo schema abituale del pensiero che crea l’emozione è
invertito nel caso del corpo di dolore, almeno inizialmente. In questo caso
l’emozione guadagna rapidamente il controllo del vostro pensiero e, una volta
che la mente è stata sopraffatta dal corpo di dolore, il pensiero diventa
negativo.
La voce nella testa vi racconterà storie tristi, oppure
piene di ansia o di rabbia, su voi stessi o sulla vita, sugli altri, sul
passato, sul futuro, o su eventi immaginari. La voce starà incolpando,
accusando, lamentandosi, immaginando. E voi sarete così totalmente identificati
con qualsiasi cosa vi dica quella voce, credendo ai suoi pensieri distorti. A
quel punto, la dipendenza dall'infelicità è in atto.
In ogni momento mantenete il sapere di quel momento, in
particolare del vostro stato interiore.
Se vi è rabbia sappiate che c’è rabbia. Se vi è gelosia,
difesa, impulso a litigare, bisogno di aver ragione, un bambino interiore che
esige amore ed attenzione, o dolore emozionale di qualunque tipo; qualunque
cosa sia, sappiate la realtà di quel momento e mantenete questo sapere.
Non cercate nessun altro stato che quello nel quale siete
ora, altrimenti metterete in piedi un conflitto interiore ed una resistenza
inconscia.
Perdonate voi stessi per non essere in pace. Il momento in
cui accettate completamente il vostro non essere in pace, la vostra non pace
viene trasmutata in pace. Qualunque cosa accettiate completamente vi porterà
lì, vi porterà nella pace. Questo è il miracolo dell’arrendersi. Quando
accettate ciò che è, ogni momento è il miglior momento.”
Respira, sii presente, senti l’energia del corpo di dolore,
testimonia i pensieri e le emozioni che sono sorte. Non c’è niente di sbagliato
in questo momento, sii consapevole del momento. Puoi anche agire ‘in modo
negativo’ ma l’importante è che ci sia consapevolezza.
E ogni volta il corpo di dolore sarà sempre più debole e al
tua presenza sarà sempre più intensa, e la tua gioia sarà sempre più costante e
quella ferita primordiale si dissolverà.